19 agosto 2017
Si consideri Spoon, “cucchiaio” high-tech che rileva i pesticidi presenti nella verdura a bagno nell’acqua, e che suggerisce quanto ancora bisogna lavarla prima di portarla a tavola. Lo ha inventato il designer torinese (ma marchigiano d’adozione) Massimo Marcelli, che a Gli Stati Generali spiega: «Il mio design cerca sempre di associare il prodotto a una funzione. E del resto mi rifaccio a una concezione di design che vede nell’oggetto qualcosa che migliora la vita delle persone. Nel caso di Spoon, lo scopo è pure quello di promuovere forme di consumo sostenibile sia per l’ambiente che per gli esseri umani».
Marcelli ha anche creato un pigiama che rilascia un integratore naturale utile a smaltire l’acido lattico accumulato facendo sport, nonché due pentole speciali per cucinare con più efficacia delle ricette regionali. Lo si potrebbe considerare un tecnodesigner, e infatti lui conferma: «Il mio è un pensiero semplice. Cerco di interpretare i bisogni della società, delle persone, e di creare dei prodotti adeguati a tali bisogni. La tecnologia senz’altro aiuta».
La verità è che i tecnodesigner sono tra noi.
continua a leggere l’articolo su GliStatiGenerali